Le autorità egiziane hanno prolungato al terzo giorno le votazioni presidenziali cercando di rimediare alla diserzione degli elettori.
Dopo una campagna elettorale martellante in favore del Feldmaresciallo Al Sisi e qualche iniziativa di boicottaggio, dopo mesi di processi farsa per condannare i membri dei Fratelli Musulmani e la detenzione dei giornalisti di Al Jazeera, dopo gli accordi petroliferi semi-segreti con Israele e dopo aver chiesto aiuto a Obama (qualche mese prima sbeffeggiato) per la lotta al terrorismo... gli Egiziani hanno deciso di restare a casa.
O forse, dopo aver eletto un Presidente e averlo visto rovesciare dai militari nascosti dietro una piazza manovrata... hanno capito che le elezioni non servono a niente. Sono il feticcio dell'Occidente che le impone per conferire la patente di paese democratico e nulla più.
Solo una manciata di elettori, se non la diserzione totale, nei seggi elettorali in tre distretti visitati stamattina, mercoledì 28 maggio, dal reporter dell' Associated Press. Anche le TV hanno cambiato registro, dal trionfalismo del primo giorno sono passate alla spiegazione "fa troppo caldo", e infine si sono rassegnate a mostrare i seggi vuoti.
Vuoti anche di scrutatori che, complice il caldo torrido, spesso si rifugiano nell'ombra dei caffè e si precipitano quando lo scrutatore lasciato di vedetta li manda a chiamare. Un elettore... non lasciatelo scappare!
Particolare divertente: contrariamente alla legalità, si è deciso di ammettere come validi i voti che - a fianco della foto del candidato - non mostreranno la solita croce, ma frasi di fantasia, come I love you, o cuoricini.
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